Il risarcimento per il colpo di frusta
Il colpo di frusta è un danno risarcibile? Quali sono i requisiti per ricevere il giusto indennizzo? Partiamo da un caso del 2016.
Il caso in questione riguarda un incidente stradale in cui l’automobilista ha subito un colpo di frusta, una lesione spesso associata a incidenti automobilistici. La problematica centrale si concentra sul rifiuto della compagnia assicurativa di risarcire il danno senza una prova radiografica. La sentenza emessa dal giudice di pace di Venezia con il numero 769/2016 ha stabilito un precedente importante in questa materia.
Se mancano le radiografie?
Questa sentenza ha ribadito che, in seguito a un incidente stradale, se viene accertato dai medici che l’automobilista ha subito un colpo di frusta, la compagnia assicuratrice non può negare il risarcimento basandosi esclusivamente sulla mancanza di radiografie. Questo giudizio si inserisce in un contesto normativo influenzato dalla riforma del 2012, introdotta con il decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, che mirava a contrastare fenomeni di truffa e false segnalazioni in ambito assicurativo. Secondo questa riforma, lesioni di lieve entità come il colpo di frusta devono essere oggetto di riscontro medico-legale per la liquidazione del risarcimento da parte delle compagnie assicurative.
Tuttavia, la sentenza di Venezia ha sottolineato che gli accertamenti clinici eseguiti dai medici del pronto soccorso sono sufficienti per attestare l’esistenza della lesione e, di conseguenza, per legittimare la richiesta di risarcimento. Questo punto solleva dubbi sull’interpretazione della riforma del 2012 e sul ruolo delle radiografie nella valutazione del danno.
In questo contesto, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18873 del 2016, ha fornito un’interpretazione più ampia della normativa. Secondo la Corte, spetta al medico legale, e non ai macchinari diagnostici come la radiografia, valutare l’entità del danno da rimborsare. La radiografia, quindi, è considerata un mero strumento ausiliario nella valutazione medico-legale.
Il caso specifico trattato dal giudice di pace di Venezia riguardava un paziente che aveva subito un colpo di frusta, una lesione che raramente mostra evidenze visibili tramite radiografia. Nonostante ciò, il medico aveva riscontrato un danno biologico permanente stimato tra il 2 e il 3 percento. Di conseguenza, la compagnia assicuratrice, oltre a essere stata segnalata all’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), è stata condannata a risarcire il cliente per i danni subiti e per le spese legali sostenute. Questo caso sottolinea l’importanza di una valutazione medica accurata e indipendente nella determinazione dei risarcimenti assicurativi, soprattutto in situazioni in cui i danni fisici potrebbero non essere immediatamente evidenti attraverso metodi diagnostici convenzionali.
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