Il concetto del danno biologico è un tema complesso e fondamentale nel diritto civile e nel diritto del lavoro, soprattutto quando si tratta di risarcimento per infortuni o malattie. Con il termine danno biologico si fa riferimento alla lesione temporanea o permanente dell’integrità psico-fisica di una persona.
Questo danno è valutato indipendentemente dalle conseguenze economiche che può comportare, focalizzandosi piuttosto sull’impatto che ha sulla salute e sul benessere generale dell’individuo. Esso è regolamentato dal Decreto Legislativo 9 settembre 2005, n. 209 (Codice delle assicurazioni) e prevede la distinzione in due categorie, a seconda della gravità delle lesioni: il danno macropermanente ed il danno micropermanente.
Danno Macropermanente
Il danno macropermanente si riferisce a lesioni o menomazioni che hanno un impatto significativo e facilmente valutabile sulla vita della persona. Queste includono danni che causano una riduzione o perdita della funzionalità di un organo o di una parte del corpo.
In generale, vengono considerati danni macropermanenti, le lesioni che comportano un’invalidità permanente dal 10% al 100%. Esempi possono essere la perdita di un arto, la compromissione della capacità motoria o sensoriale, o altri danni fisici gravi e permanenti.
Danno Micropermanente
Meno facile invece è la valutazione del danno micropermanente. Il danno micropermanente riguarda lesioni di minore entità, che tuttavia hanno un impatto permanente sulla vita dell’individuo.
Questi danni possono essere meno evidenti o tangibili rispetto ai danni macropermanenti, ma non sono per questo meno significativi. Il danno micropermanente può includere dolori cronici, leggere limitazioni nella mobilità o nelle funzioni di un organo, o lievi forme di stress post-traumatico. I danni micropermanenti comprendono lesioni che comportano un’invalidità permanente fino al 9%.
Differenze nella Valutazione e nel Risarcimento
La differenza tra queste due tipologie di danno si traduce, a livello giuridico, in un diverso metodo di valutazione e calcolo del risarcimento. La vera e principale differenza tra danno macropermanente e micropermanente non sta infatti nella gravità del danno subito, ma nel risarcimento.
Innanzitutto, il riconoscimento e la valutazione dei danni macropermanenti sono solitamente più diretti, poiché le loro conseguenze sono evidenti e spesso misurabili con criteri oggettivi. Mentre la valutazione dei danni micropermanenti è spesso più complessa, in quanto richiede un’analisi dettagliata dell’impatto che queste lesioni hanno sulla qualità di vita quotidiana della persona.
Calcolo del risarcimento per il danno biologico
Il calcolo della quota risarcibile in caso di danno biologico, e quindi di invalidità accertata, varia dunque in funzione della tipologia del danno stesso.
Il danno micropermanente viene calcolato in base ai punti percentuali di invalidità accertata, moltiplicato per il coefficiente riportato nella tabella sottostante:
L’importo risarcito viene poi decurtato dello 0,5% per ogni anno di età, a partire dall’undicesimo anni di età.
Il danno macropermanente, invece, viene calcolato a partire da tabelle elaborate dai tribunali. A tal proposito, il 10 novembre di quest’anno, il Tribunale di Roma ha pubblicato nuove tabelle per questa tipologia di danni, che vanno a sostituire quelle precedenti, datate 2019. Tuttavia, a livello nazionale le tabelle a cui si fa maggiormente riferimento sono le Tabelle del Tribunale di Milano.
Ad oggi non esiste ancora una tabella unica nazionale.
Considerazioni Legali
Dal punto di vista legale, entrambe le categorie di danno biologico sono rilevanti per il diritto alla compensazione. La legge mira a risarcire la vittima per la perdita della salute e per il deterioramento della qualità di vita, indipendentemente dal fatto che il danno sia macro o micropermanente.
Un discorso leggermente diverso deve invece essere fatto per quanto riguarda le lesioni temporanee. Il cosiddetto danno biologico temporaneo consiste in un periodo di invalidità, con conseguente impossibilità di svolgere tutte o alcune delle comuni attività quotidiane, per un periodo di tempo limitato.
Ovviamente, anche questa eventualità prevede il diritto ad un risarcimento per le lesioni riportate, ma quest’ultimo si limita al solo periodo di “malattia”.
Conclusioni
In conclusione, la distinzione tra danno macropermanente e micropermanente è essenziale per comprendere come viene valutato e risarcito il danno biologico. Per poter ottenere il giusto e congruo risarcimento del danno subito è perciò fondamentale affidarsi ad un team di esperti nel settore, come noi di Mission Refund.
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