Il sinistro mortale
Questo caso di sinistro mortale, avvenuto a metà novembre del 2021, ha visto il coinvolgimento di Mission Refund in seguito alla telefonata di un vecchio cliente a cui abbiamo dato supporto in passato. Quest’ultimo, evidentemente soddisfatto dei nostri servizi, è tornato a rivolgersi a noi, presentandoci il caso del suo amico marocchino Aziz.
Noi di Mission Refund ci siamo immediatamente attivati e, quando abbiamo preso in carico il caso, ci siamo trovati davanti al tragico incidente di cui è stata vittima Sheila, moglie di Aziz e madre di due figli di 13 e 14 anni.
Sheila stava attraversando una via molto trafficata per recarsi nei negozi sul lato opposto della strada, quando viene investita da un‘auto. L’incidente si rivela purtroppo fatale.
La dinamica
Sin da subito Mission Refund si è fatta carico delle spese funerarie e del rimpatrio della salma in Marocco, terra d’origine della vittima, così come del marito. Inoltre, abbiamo preso in gestione tutte le pratiche burocratiche e ci siamo messi a completa disposizione della famiglia di Sheila, in un momento così delicato.
Una volta acquisiti i verbali della polizia stradale intervenuta nell’incidente capiamo la dinamica del sinistro mortale. In primo luogo, Sheila stava attraversando in una zona priva di strisce pedonali.
D’altra parte, l’eccessiva velocità e la mancanza di una frenata prima dell’impatto fanno ipotizzare fin da subito una corresponsabilità da parte del conducente dell’auto. Infatti, il superamento dei limiti di velocità presenti sulla strada urbana e la poca concentrazione alla guida lasciavano ampi spiragli di manovra sull’operato di Mission Refund.
Il risarcimento del danno
Una volta iniziato l’iter assicurativo, ci siamo accorti che il liquidatore incaricato dell’assicurazione aveva formulato un indennizzo ai familiari non conforme al grado di sofferenza e al grado di dolore subiti dai parenti della vittima. In particolar modo, gli importi degli indennizzi non erano in linea con quanto sarebbe dovuto spettare di norma ad una famiglia italiana.
Ormai da tempo, infatti, la Corte di Cassazione (Cassazione civile, sez. III, 11/01/2011 n. 450) ha stabilito che il risarcimento dei danni in caso di sinistro mortale (e non solo) deve avvenire attraverso le nostre tabelle di riferimento, senza tenere in considerazione la provenienza della vittima e dei suoi parenti. Questo è ovviamente valido anche per le famiglie straniere provenienti da paesi più poveri dell’Italia, i quali possono e devono accedere ad un risarcimento equo.
Pertanto, dopo aver valutato la pratica, Mission Refund ha incaricato un perito esperto in ricostruzioni cinematiche dei sinistri stradali di fornire un’analisi dettagliata dell’incidente. Da quest’ultima sono emerse evidenti corresponsabilità da parte dell’automobilista, fatto che agevola la trattativa con la compagnia assicuratrice, permettendo di arrivare ad un accordo.
In conclusione, siamo davvero soddisfatti di aver aiutato il padre Aziz e i due figli a far valere i propri diritti ed essere riusciti ad ottenere per loro un indennizzo congruo. Inoltre, sono stati riconosciuti gli indennizzi anche ai genitori ed ai fratelli di Sheila, i quali, pur vivendo in Marocco, avevano uno stretto grado di parentela con la vittima e hanno perciò potuto ricevere un risarcimento morale equo.
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